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Premio Rotonda VS Premio Rotonda

pubblicato giovedì 29 agosto 2024
Premio Rotonda VS Premio Rotonda Premio Rotonda Città di Livorno “Mario Borgiotti” VS Premio Rotonda


Quest’anno, avevo immaginato di scrivere in maniera diversa, e sicuramente con un taglio “positivo” sull’evento.
Le critiche della scorsa edizione ( 2023), avevano lasciato il segno, sia sui social, che sulla carta stampata ( Quotidiano IL TIRRENO, riviste Arte a Livorno e oltre confine e LIVORNONONSTOP).
Però dalle critiche, se in campo ci sono persone competenti ed intelligenti, si possono gettare nuove basi, iniziare collaborazioni, ma soprattutto riprendere quel filo interrotto nell’estate 2022, con tante storiche figure.
Personaggi, che avevano tenuto in vita la manifestazione senza un importante “sostentamento” da parte dell’Amministrazione Comunale.
Ho aspettato la chiusura di questa edizione, dopo avere tranquillamente parlato con la Presidente della Fondazione Trossi Uberti Libera Capezzone il giorno dell’inaugurazione. In quel frangente, gli feci presente, che non avrei sollevato critiche nel periodo espositivo.
Con la stessa Libera Capezzone Dello Squidi , ci eravamo visti in una riunione, qualche mese prima ( 22 febbraio 2024 ) direttamente nella sede della Trossi Uberti dietro suo invito.
In quell’occasione, presero parte anche il Presidente del Toscana Arte G.March, Biagio Chiesi ,ed il pittore Claudio Calvetti .Quest’ultimi, erano nell’organizzazione (2019).
La famosa “apertura” a collaborare per l’edizione 2024, aveva preso corpo. Consigli dati, valutazione su errori da non commettere più, ci avevano illuso, che la manifestazione potesse finalmente rientrare nei giusti binari, proseguendo quel percorso interrotto negli ultimi anni. L’unione di più intenti, poteva apportare benefici all’edizione.
Nell’incontro, era anche uscita la possibilità che la Rivista culturale ARTE A LIVORNO...e oltre confine ,come già avvenuto per oltre 20 anni, potesse uscire con un’edizione speciale dedicata al Premio Rotonda città di Livorno , divenendo così un mezzo di informazione “cartaceo”, utile ai lettori, ai visitatori della manifestazione, ma soprattutto agli artisti, che avrebbe partecipato, divenendo di fatto, un catalogo. Ci eravamo lasciati tutti cordialmente, in attesa di un secondo incontro, dove sarebbero stati chiariti i dettagli.
Da quel giorno, è sceso il silenzio, o meglio, si alzato un muro, non dipendente da noi.
Come ho detto, il giorno dell’inaugurazione, alla diretta interessata, sarebbe stato “corretto”, alzare un telefono, e comunicare, di avere cambiato idea, dando anche le motivazioni.
Non è stato fatto, ma ho accettato di buon grado le scuse, anche perché ho capito dalla chiacchierata, che a questo giro, le colpe dell’allontanamento, e del “muro”, non dipendevano da Libera.
Apro una parentesi: la professionalità, ed umanità di Libera Capezzone, non è in discussione. Apprezzo il suo operato, ma come dettogli apertamente, nella vita si può essere ‘Libera’ all’anagrafe, ma in tante situazioni decisionali no, perché dipendenti da volontà superiori.
Tornando all’edizione 2024 del Premio Rotonda, ho raccolto sia le esternazioni positive, che quelle negative sull’evento.
Ho visto attraverso i social, la positività di chi vi aveva partecipato, e vinto, di chi era stato invitato a fare parte della giuria, di chi era all’interno dell’organizzazione, e di chi era stato coinvolto, nel cercare di dare una certa visibilità al Premio ( il caro amico Roberto Zucchi ) .Un susseguirsi di complimenti reciproci tra i vari attori, di giuste eccitazioni per chi aveva ottenuto un riconoscimento, di enfasi organizzativa etc.
Tutte cose normali per chi il Premio Rotonda lo ha vissuto direttamente.
Per ultimo, ho letto l’intervento del Sindaco Luca Salvetti , il quale, in rappresentanza dell’Amministrazione, ha voluto, anch’esso, utilizzando i canali social, tessere le lodi a quella Fondazione d'Arte Trossi-Uberti , a cui la stessa Amministrazione, ha consegnato la gestione del Rotonda.
Una serie di apprezzamenti, che hanno portato alla scelta del Comune di Livorno, di “sostenerlo economicamente” cosa mai accaduta in passato.
Vorrei partire proprio da quest’ultimo punto, prima di addentrarmi in un’analisi più profonda dell’edizione 2024.
Prima dell’avvento della Fondazione Trossi Uberti, con la registrazione del marchio PREMIO ROTONDA a nome del Comune di Livorno, la manifestazione era rimasta in vita grazie all’operato delle Associazioni culturali, e degli artisti che ne facevano parte. Impegno gravoso, senza un budget, ed un aiuto importante da parte del Comune di Livorno.
Eppure, grazie alla rete di conoscenze, sponsorizzazioni ed adesioni, il premio era rimasto in vita, pur se con alti e bassi, negli ultimi anni.
La vita del Premio Rotonda, dipendeva dagli artisti, i quali si sentivano parte integrante della manifestazione.
Mario Borgiotti era riuscito a creare nel tempo, lo spirito partecipativo, avvicinando artisti giovani ed anziani. Per questo motivo, il Premio Rotonda Città di Livorno, attraverso i suoi organizzatori, per decenni, aveva da sempre reso omaggio a Mario Borgiotti, fondatore insieme a Nedo Luschi e Renzo Casali nel lontano 1953, di questa manifestazione.
Tutto questo si è dissolto nelle ultime edizioni, e il nome del suo ideatore è scomparso.
Oggi, gli artisti livornesi, che dovrebbe essere lo zoccolo duro della manifestazione, salvo rare eccezioni, lo stanno snobbando.
Ma quali sono le criticità che tengono lontani gli artisti dal Rotonda ?
Sicuramente il format (un’opera sola in esposizione, e non più stand dove poter esporre una serie di elaborati, utili per apprezzare al meglio, l’operato dell’artista).
Il periodo ristretto di pochi giorni, mangiati anche dagli eventi atmosferici, e le date, ormai non più utili per turisti di passaggio, rientrati nelle loro città.
La mancanza di una promozione, che vada oltre i confini cittadini.
Rimangono così solo i livornesi, gli amici, i parenti, i colleghi di passaggio, a creare un’immagine di “visitatori”.
La mancanza di un catalogo in formato cartaceo, che possa rimanere per sempre, testimonianza della presenza alla manifestazione.
La possibilità degli artisti, di poter vendere le proprie opere al pubblico.
L’accorpamento di alcuni premi, per l’esiguità di partecipanti. Formula quindi da rivedere, per attirare un numero maggiore di artisti, nelle varie discipline, è stato un altro neo di questa edizione.
Cosa rimane del Premio Rotonda 2024 ? Sicuramente la giuria, che definisco di qualità.
Gli amici Federico Maria Sardelli ( Presidente) e Serafino Fasulo , uniti ad Antonella Sciarra, sono stati una buona scelta.
Con Federico, si è ripreso il discorso della “buona pittura”, di quella forma d’arte figurativa, tanto cara alla tradizione del Rotonda.
Ha dato con la sua presenza, un segnale diverso, di discontinuità, su certe arti performative contemporanee. Grazie al suo carisma, è stato in parte sanato, lo schiaffo alla pittura tradizionale, avvenuto negli ultimi due anni.
Ho apprezzato la scelta di un’opera, come immagine per promuovere la manifestazione, scelta tra quelle presenti l’anno precedente. Un plauso all’amico Fulvio Pucci Wilson con la sua livornese “Tamerice”.
I complimenti, ovviamente li riservo ai vincitori ( Sergio Bargagliotti , Pierpaolo Macchia , Elena Chimenti, Antonella Abate ,Matilde Bonomo, Franco Mongatti, Gabriele Rofi , Massimiliano Luschi , Leonardo d’Addato ) , e qui ad ogni edizione, le critiche non sono mancate, in particolare da parte di chi, purtroppo, non è rientrato nell’elenco di chi ha vinto. Le regole sono regole. Chi partecipa è consapevole, che la propria opera, può, alla vista di chi giudica, essere considerata inferiore, e non meritevole di un premio.
Il pubblico, darà un suo personale giudizio, casomai acquistando la stessa, in un secondo momento. Questo sarà, il vero premio, che inorgoglirà l’artista non premiato.
Schiettezza, onestà intellettuale, libertà di pensiero, messa in campo dal sottoscritto, sicuramente non ci ha giovato. Anzi probabilmente ci ha penalizzato.
Non siamo abituati, come detto in passato, a fare i copia incolla dei comunicati stampa.
Cerchiamo sempre di dare una personale visione dell’evento, pur sapendo, che le critiche, a tanti, non sono un messaggio per migliorare, ma una frecciata a cui rispondere, casomai mettendoci probabilmente nelle ‘liste nere”.
Una città che si propone come “Democratica”, dovrebbe fare tesoro anche dagli errori. Dovrebbe, chi di dovere, valutare attentamente, e perché no, ogni tanto riconoscere i meriti altrui.
Autocelebrarsi, non aiuta nessuno. Non permette la crescita. Non permette il confronto, ma cristallizza il tutto.
Mi auguro, che la prossima edizione, possa essere più in linea, con le aspettative degli artisti.
Perché, se qualcuno se lo fosse dimenticato, sono gli artisti stessi, che fanno un’edizione, sono gli artisti stessi che hanno fatto vivere il Rotonda dal 1953 ad oggi.
Noi ci saremo come rivista ? Se dipendesse da noi si.
A Livorno però, certe dinamiche cambiano gli esiti dei progetti.
Sicuramente ci saranno artisti che si riconosceranno in quello che ho scritto.
Altri, pur riconoscendosi, ed apprezzando ciò che ho scritto, non si esporranno.
Altri ancora, daranno la propria versione, sentendosi liberi di esprimere il proprio pensiero.
La mia personale speranza, visto che il Rotonda l’ho vissuto a partire dal 1994, è di rivedere tanti artisti, tanti stand, e tanta armonia tra tutte le parti.
Forse non arriveremo ad avere 250 pittori come nell’edizione del 1961, oppure una giuria che debba decidere i vincitori visionando 340 opere, ma raggiungere un centinaio di adesioni, sarebbe già un bel successo.
Se succederà, vorrà dire che ci sarà, chi ha saputo fare tesoro di tutto quello che è stato scritto, e fatto, perché il Premio Rotonda Città di Livorno “………”Mario Borgiotti”, è patrimonio della nostra città.

Mauro Barbieri
( Direttore Editoriale Arte a Livorno e oltre confine) - www.artealivorno.it —
 



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