FIORENZO LUPERINI
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Fiorenzo Luperini nasce il 4 giungo del 1945 a Castiglioncello, deliziosa località del litorale labronico, già meta dei grandi maestri macchiaioli.
Fin da giovane avverte la passione per la pittura dimostrando spiccate doti per l’espressione figurativa; egli intraprende la grande “avventura” nell’arte formandosi dal vero. I soggetti da lui preferiti sono i paesaggi della costa, le spiagge bianche, le colline con i tipici cascinali, le vedute panoramiche.
Fiorenzo, carattere mite, educato e modesto, trasferitosi nel frattempo a Livorno, avrà l’opportunità, l’umiltà e quindi l’intelligenza di entrare a contatto con molti artisti già affermati e non.
Nel 1978, insieme ad altri giovani pittori tra cui Piero Pastacaldi e Stefano Bottosso sarà tra i fondatori del “Gruppo Silvestro Lega”.
Negli anni Fiorenzo riesce a fare delle sue esperienze un grosso bagaglio culturale dedicandosi anche alla pittura in studio, più riflessiva e di introspezione; i colori sulla tela diventano più rilassanti e brillanti al tempo stesso, la sua pittura più originale e nitida. Egli però non abbandona la sua voglia di crescere e conoscere, intraprenderà altri viaggi, incontrerà altri luoghi, altre località in Svizzera ed in Francia, da cui nasceranno nuove opere.
Nel 1991 diventa socio cultore del Gruppo Labronico rivestendo dal 2011 la carica di Vice Presidente.
“All’insormontabile esigenza realistica Luperini aggiunge un’aspirazione sottilmente romantica che nelle sue tele si condensa in empatia senza diaframma per il vero fenomenico…. Luperini vive in questa simbiosi con la natura con appagata e sensuale serenità e tersa lucidità malinconico…”.
Celide Masini
“... L’ intento principale di quest’artista è essenzialmente la ricerca della luce, una luce che egli sicuramente ha percepito, che ha custodito e riletto tante volte e adesso ha il compito di trasmettere ed è Maestro in questo...La luce quando scandisce le stagioni, la luce che indica il trascorrere del tempo, ma è sempre la luce la forza naturale che sostituisce l’uomo, la figura mai presente nell’opera di Luperini…”.
Alessandra Rontini