ARALDO CAMICI
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Pittore livornese, ha iniziato il suo cammino artistico negli anni 70’, entrando ben presto nel contesto pittorico della sua città. Nel 1988 viene inserito nel Gruppo Toscana Arte “Giovanni March”, partecipando alle varie rassegne del sodalizio.
Artista emozionale, ha da sempre reso omaggio al colore, imprimendolo sulle proprie tele attraverso visioni paesaggistiche ma con una predilezione al mondo floreale. Una descrizione informale , astratta in alcune sue rappresentazioni , ma il tutto eseguito attraverso una prorompente forza cromatica.
La sua pittura è il linguaggio dei colori, è la voce delle luci, è un sospiro di emozioni, alcune volte esternate con delicate tonalità ed altre con doviziosa ed irruente matericità. La personalissima tecnica pittorica di Araldo, ma soprattutto la musicalità nelle note di colore dei suoi dipinti, fanno vivere il fruitore a diretto contatto con i suoi fiori, le sue composizioni, il suo mondo …informale e figurativo al tempo stesso.
Numerose le pubblicazioni che si sono occupate della sua pittura ( Il Telegrafo, Il Tirreno, La Ballata, Livorno Non stop, Virtù degli artisti labronici , Arte a Livorno …e oltre confine, ecc.)
Tra i vari commenti critici ricordiamo quelli di Jolanda Pietrobelli, Fosco Monti, Dino Pasquali, Giuliana Matthieu, Mario Michelucci, Brunello Mannini, Mauro Barbieri, Aroldo Rosini ,Alberto Zampieri e Alessandra Rontini).
“Araldo Camici è un puro dell’arte. Ottimo disegnatore , è nato pittore, cresciuto tale ardendo di passione cromatica, il dato che maggiormente lo distingue. Un culto, il colore, al quale si è votato senza mai ripensamenti, con una costante propria agli artisti che si affinano e già si affermano nel proprio tempo, capace di analizzare gli approdi cui perviene nel suo fare d’artista. […]”.
Brunello Mannini
“…l’artista che l’uomo Camici sottende sta liberando con il mezzo pittorico tutte le espressioni più felici e misteriose del suo animo e si pone quel sottile e antico bisogno di domande infinite.
Par volersi inebriare di colore e , col colore, dare forma alle sue sensazioni….”
Fosco Monti
“[…] Quando si mette a muover l’adesso prediletta spatola, non per ciò disdegnando quel pennello che quanto meno gli consente la delicatezza delle velature, Camici costruisce trasportato dalla commozione, via via da un fare che per lo più non è stato preceduto da un “canovaccio” mentale. […]”.
Dino Pasquali
“Paesista, con la passione per il mondo floreale, coglie ogni pretesto per rendere il colore protagonista assoluto delle sue tele, sia nelle sue espressioni più figurative che in quelle più astratte.
Il brillante cromatismo, la luce radente e la materia sono il risultato di una pittura spontanea che conserva tuttavia l’innata eleganza esecutiva dell’artista. […]”.
Mauro Barbieri
“Pittura fortemente cromatica e mimetica quella dell’artista Araldo Camici, volta per certi versi alla esaltazione del colore trionfante su un impianto figurativo visibile soltanto come traccia di percorso.
Un dettato pittorico il suo, che mette in luce quanto di più libertario e di emozionale si annida nell’animo umano quando a sviscerarne gli intimi recessi è la introspezione. […]”.
Giuliana Matthieu
“I suoi esordi sul versante dell’informale, spesso caratterizzati da una fortissima componente materica, veri e propri trionfi del colore, hanno infatti progressivamente lasciato il posto ad un figurativismo del tuto personale che conserva inalterate le tracce di quell’esperienza. […].”
Mario Michelucci
“[…] Nasce così il meraviglioso “mondo” di Araldo Camici sempre al limite tra il figurativo e l’informale nel quale si evidenzia una forte personalità che lo rende unico nel suo genere; ci troviamo di fronte ad una visione suggestiva di luci e colori in un rapporto tra forme e volumi misurato da un’ottica serena e poetica.
[…] L’alta qualità di linguaggio di quest’artista testimonia una lunga e soave meditazione e la necessità di esprimere con vigore le sue emozioni, si scopre così una pittura silenziosa, intimistica e l’osservatore è conquistato dalla delicata accoglienza delle sue opere. […]”
Alessandra Rontini