PIERO PASTACALDI



PIERO PASTACALDI PIERO PASTACALDI:

Nasce a Livorno il 2 giugno 1945 e dipinge giovanissimo seguendo la tradizione derivante dalla “macchia”, con accenti personali nuovi ed attuali.
Opera prevalentemente dal vero, nell’esattezza delle luci e dei rapporti di tono con sensibilità cromatica e compositiva.
Arrivano così le prime esperienze, e nel 1968 partecipa alla Mostra Nazionale di Arte Contemporanea di Livorno “Rotonda di Ardenza”.
Siamo nel 1974 quando il maestro Renato Natali, in occasione di una mostra personale di Pastacaldi, alla Galleria Pantera di Pisa, ne apprezza le doti artistiche sia per la qualità del disegno che per il colore, e in una recensione le rivolge personalmente l’augurio di un luminoso avvenire.
Pastacaldi inizia a viaggiare alla ricerca di un proprio linguaggio espressivo, si reca negli Stati Uniti ( New York, Boston, Chicago, San Francisco, Los Angeles, Washington), ed in Europa
( Londra. Parigi, Barcellona, Berlino, Vienna, Amsterdam).
La sua vena artistica scaturisce così un “Mondo nuovo”, rinnovato, frutto di un radicale cambiamento stilistico, ed è così che approda in un nuovo stile che si discosta dalla tradizione figurativa “labronica”.
E’ il 1984 quando a Firenze in occasione di un’Expo, incontra il gallerista americano David Lester con il quale inizia una lunga collaborazione; i suoi dipinti sono apprezzati da un folto pubblico di collezionisti ed esposti nelle sue numerose Gallerie di Los Angeles.
Nel 1987 è inserita la sua biografia con illustrazione di alcune opere nel Volume “Pittori Livornesi Secondo Novecento” curato dal Gallerista Ferdinando Donzelli di Firenze.
Il suo “curriculum vitae” comincia ad arricchirsi, e nel 1995 espone numerose opere al World Festival Fusion Kawagushi di Tokyo conseguendo un lusinghiero successo di critica e di pubblico.
Nonostante i successi, ottenuti, Pastacaldi continua la sua ricerca, e la sua pittura inizia così a svilupparsi con un ‘attenzione nuova, rivolta soprattutto al rifiuto della spazialità classica e perde volume si affida alla forza evocativa del colore; la materia cromatica diviene la sola rappresentazione, il dato naturale e le forme si perdono in un gioco di astrazione traducendosi in un linguaggio puro, creativo, in cui il protagonista centrale diviene l’artista, con le proprie emozioni.
I suoi dipinti nascono dalla volontà di comunicare e esprimere, attraverso pochi segni e colori, i temi della composizione scaturiscono da un “Io” prorompente e carico di energia.
Il merito di quest’artista è il saper cogliere l’elemento apparentemente banale e renderlo straordinario, restituendolo attraverso la propria sensibilità a nuova vita; è questo quanto riesce a trasmettere a chi desideri lasciarsi trasportare dalla rigenerante creatività dell’arte.

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