PAOLO NUTI
PAOLO NUTI:
Classe 1949, è nato a Viareggio dove vive e lavora. Agli esordi la ricerca pittorica di Nuti era orientata verso l’astrazione per poi approdare, negli anni Ottanta, alla figurazione. Con una tecnica raffinata e con tematiche sempre originali è riuscito a cogliere sia il consenso del pubblico che quello dei critici d’arte che lo considerano uno dei rappresentanti più interessanti della nuova figurazione toscana.
Ha tenuto la sua prima mostra personale nel 1973 alla Galleria Bramante di Vigevano (Pv) presentato in catalogo da Krimer (al secolo Cristoforo Mercati, scrittore, pittore e poeta), uno dei primi critici che si sono interessati al suo lavoro. Seguono una lunga serie di esposizioni personali e collettive in Italia ed all’estero; tra le più importanti ricordiamo: la mostra nel 1975 alla Galleria Radice di Lissone (Mb) poi nel 1980 alla Galleria Il Ghibellino di Empoli (Fi), nel 1982 dipinge, su commissione del Comune di Cerreto Guidi (Fi), lo stendardo del Palio del Cerro e poi tiene una mostra personale nella Villa Isabella de’ Medici nella stesa cittadina; nel 1985 il Comune di Este (Pd) gli organizza una personale presso la Chiesa di San Rocco; nello stesso anno inizia anche la collaborazione con la Galleria Renzo Spagnoli.
Gli occhi dei pesci mostra pittore Paolo Nuti
Nel 1987 la mostra alla Galleria Im Stall di Basilea (Svizzera), nel 1991 alla Galleria Spagnoli di Lugano (Svizzera), nel 1995 la personale presso la Galleria Centro di Promozione Artistica di Verona, nel 1997 nella sala espositiva dell’Istituto “Calasanzio” di Empoli, nel 2005 espone alla Galleria Capricorno di Vigevano.
Nel 2016 la personale al Museo Casa Giorgione di Castelfranco Veneto (Tv) e la collettiva di “gruppo” al Castello Inferiore di Marostica (Vi) dal titolo “Frammenti di realtà”; mostra poi presentata, nel 2017, a Palazzo Pfanner di Lucca. Nello stesso anno la collettiva “Gioielli d’Artista a Firenze” presso la Galleria Antichità Via dei Fossi di Firenze. Del 2018 la collettiva “Pinocchio al Pinocchio alla “Casa Culturale di San Miniato Basso (Pi).
Caro Paolo
Sai quanto mi piace sedermi davanti alle tue opere, per ascoltare quanto hanno voglia di raccontare. Questa sera sono qui, davanti a questo dipinto, dove mi sembra di rintracciare echi di una storia che ha origini lontane, in un’epoca di cui un semplice filo rosso era capace di unire per sempre il destino di due anime.
Avverto il tempo immobile, sul cui fondo la vita continua a scorrere, eterna e indisturbata: un palcoscenico su cui sappiamo sostare, godendo della presenza l’una e dell’altra, senza altro chiedere, due piccole e fragili imbarcazioni. Vicine , eppure solitarie, come lo è ciascuno di noi nella sua impenetrabile interiorità. Silenziose, come talvolta lo è l’animo di ciascuno; in attesa, come esseri che non sappiamo ancora rinunciare a un anelito di sottile speranza.
Chiudo gli occhi e mi sembra di sentire il respiro della quiete, la luce sul viso. Davanti a me si dipana un istante preciso, che però ha il sapore dell’Eternità. Un attimo di consapevolezza piena e necessaria che trattiene l’incanto di una poesia. Qualcosa accade , aldilà del dipinto, in quella zona nascosta che è la stessa che ognuno di noi ha dietro gli occhi. E’ lì che io, d’un tratto, ho percepito l’essenza del vero, l’Armonia del tutto. Per questo e per molto altro, sentitamente, ti ringrazio.
Ti abbraccio
Francesca