DIEGO MAGLIANI
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“Il linguaggio pittorico di Diego Magliani, legato essenzialmente a valori lineari, è costituito da più codici intesi come combinazione di indizi tra i quali si distinguono principalmente quelli dell'immagine, del colore, della prospettiva, ma anche dell’armonia e della narrazione.
Classe 1970, Diego, pittore autodidatta, rivela una singolare capacità disegnativa che spesso utilizza a fini narrativi privilegiando le figure con lo scopo di comunicare rapide emozioni creando reazioni talvolta provocatorie.
Ponendomi dinanzi alle opere di Magliani avverto la sensazione netta della presenza sulla tela di una zona inconscia dell’artista e riesco ad intendere la sua arte come un insieme di elementi, contenuti ed impulsi irrisolti che probabilmente non affiorano alla coscienza primordiale dell’artista benché egli cerchi di controllarli razionalmente imprimendo contorni, più o meno definiti, alle immagini del dipinto; è come se egli volesse imprigionare un sogno nell’impossibile oggettività dell’atto.
Diego concepisce una storia tutta sua, narra la vicenda che si compie intorno al soggetto principale, utilizza il colore per evidenziarne il tema ma lascia incompiuta la trama il cui contenuto non si manifesta completamente, ma allo stesso tempo appaga l’osservatore. In sintesi, attraverso la combinazione dell’immagine e del colore Diego cerca di arrestare l’inarrestabile, di concretizzare un sogno, di realizzare un’idea che appena si poggia sul foglio di carta o sulla tela inevitabilmente svanisce.
A mio avviso, attraverso questa ricerca espressiva Diego cerca di indagare su particolari aspetti della propria personalità percorrendo strade che lo portano ad affrontare il tema, talvolta ingannevole, del legame tra l’ illusione e la realtà nel tentativo di recuperare una chiave di lettura oggettiva, salvo arrendersi all’evidenza che il reale e l’immaginazione spesso si fondono e si confondono senza mostrare una netta divisione. In questa estenuante ed infinita indagine Diego “ascolta” il suo cuore e la sua mente e mentre trascura ciò che per lui è superfluo ed ininfluente, come per esempio il tempo reale; qualcosa gli “parla” e gli appare straordinariamente chiara e minuziosa: ecco che egli la coglie elegantemente esibendosi in ingegnose figure plastiche nel tentativo di ottenere un equilibrio ottico tridimensionale. Si tratta di soluzioni di assoluta freschezza compositiva, anche per l’assenza di eccessive valenze simboliste, che lasciano la definizione dell’immagine a poche cromie complementari, giustapposte, secondo un preciso piano. Ogni opera di Diego Magliani, ci stupisce per il gioco azzardato di piani prospettici scomposti, per l’inserimento delle figure che diventano i punti focali dell’opera e per una piacevole armonia d’insieme che rivela lo spirito di quest’artista: egli attraverso il tratto disegnativo esprime la sua anima, come un letterato attraverso la parola, attraverso il colore da voce ai suoi sogni proponendo il suo unico modo di approccio alla vita e ritenendosi divertito nel gesto di rappresentarla”.
Alessandra Rontini