PIER PAOLO MACCHIA
http://pierpaolomacchia.altervista.org
www.artealivorno.it/macchia
pierpaolomacchia@yahoo.it
0586 888676
Vive e opera a Livorno dove insegna all’Accademia Navale.
E’ stato per molti anni preparatore atletico delle Nazionale di scherma in Olimpiadi e Campionati del mondo.
Il C.O.N.I. lo ha insignito della stella al merito sportivo.
In pochi anni ha ottenuto oltre 200 premi per la sua attività artistica.
Ha avuto importanti riconoscimenti da artisti del calibro di Carlo Carrà, Ardegno Soffici, Pietro Annigoni e Francesco Messina.
Autorevoli critici hanno scritto negli ultimi anni della sua opera tra cui Franco Solmi e Giorgio Seveso.
Fa parte dello storico e prestigioso Gruppo Labronico e le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
Sue opere sono visibili nella Chiesa di S.Anna in Quercianella ( Li) ( due grandi pale), un dipinto dedicato a S.Crisoforo è posto nella Cappella dell’ospedale militare, un altro è custodito nella chiesa di S.Sebastiano a Livorno.
Altre sue opere si trovano in cappelle private, uffici pubblici come il Comitato Estate Livornese e la Cassa di Risparmio di Firenze.
Numerose le mostre personali e rassegne di livello nazionale ed internazionale a cui ha preso parte.
Per i suoi meriti artistici l’Accademia Universale Guglielmo Marconi lo ha nominato accademico d’Italia benemerito.
E’ socio del Gruppo Labronico.
“Osservare la natura e saper leggere ogni sua sfumatura non è sempre facile e simultaneo anche per il più abile dei pittori. La differenza tra dipingere la natura ed interpretarla corrisponde esattamente alla differenza che passa tra l’ essere un buon esecutore e l’essere un artista. Pier Paolo Macchia è senza dubbio un artista in quanto riesce a dare un’interpretazione intensa della natura che ama profondamente e che lo emoziona da sempre. Nei suoi dipinti tutto ci avvolge, l’atmosfera è complice silente dei suoi delicati paesaggi, ogni elemento attentamente descritto dona un’equilibrata armonia all’insieme ed il tutto sembra venga pacatamente raccontato; è come se l’autore stesso accompagnasse dolcemente il fruitore all’interno di un meraviglioso viaggio immerso nella natura. L’artista utilizza un linguaggio semplice e poetico che affascina , coinvolge e tutto preserva rimandando talvolta la mente a valori e a ricordi lontani ma pur sempre attuali…... Nella pittura di Macchia niente è lasciato al caso, tutto è curato alla perfezione e l’impeto espressivo viene guidato da uno stile esemplare, inappuntabile. Nei paesaggi marini l’artista riesce a combinare sontuosamente il verde ed il blu attraverso delicate pennellate, mentre riesce perfettamente nella difficile resa delle luci nei paesaggi campestri; l’artista dimostra inoltre la sua massima abilità nel cogliere i colori indefiniti e fugaci nella rappresentazione dei fiori dove è palpabile l’amore e la gioia che questa fonte inesauribile di ispirazione procura lui. ….Anche quando Pier Paolo dipinge la figura umana questa viene posta sempre in armonia con la natura, e questo non può che avere un significato positivo; l’uomo, nel pensiero dell’artista, si integra con la natura, esso ne fa parte nel rispetto dei ruoli senza prevaricare, senza trasgredire secondo il concetto del quieto vivere…”.
Alessandra Rontini
“Quel mondo pittorico che “lui” interpreta, dove la funzione non è fine a se stessa e dove non v’è raccolta una inutile rappresentazione, diviene per il fruitore momento di conoscenza e meditazione.
Pier Paolo Macchia, poeta encantador , spontaneo e ricco, così severo nella vicenda figurale, ci propone quegli spessori cromatici su cui si frangono nella libera realtà, l’invasione della luce e la corruzione di memoria.
Proprio nei confini della sua poetica Macchia è teso nella volontà di significazioni morali e oggettive.La conferma del colore diviene un cantico e nella lettura delle opere recenti, la creatività dell’artista si delinea con forza e vigore.Siamo di fronte ad una pittura equilibrata, di velluto, che nulla lascia al caso.
Il linguaggio sottolinea la coincidenza di uno stile salto ed estremamente poetico…”.
Jolanda Pietrobelli