STEFANO URZI
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“Il cammino artistico di Stefano Urzi ha attraversato, nella sua lunga carriera pittorica, diverse fasi.
Dopo un positivo periodo di Transavanguardia ed Iperrealismo moderno, dal 2001 si è affacciato ad un figurativo attraverso delicate e spaziose marine. Nel processo evolutivo che da diversi anni sta percorrendo l’artista Urzi, sicuramente è da collocarsi nel gradino più alto la tematica dedicata al “mare”.
La preparazione tecnico – stilistica, acquisita durante la scuola d’Arte di Lucca e successivamente all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, ha influito notevolmente nell’esplosione pittorica avuta nel 2002. Un anno che ha segnato positivamente il cammino artistico di Stefano, vincitore con merito del 1° Premio Città di Livorno al “Rotonda 2002”. Il più grande riconoscimento al suo valore è stato decretato da un’attenta giuria, ma soprattutto da un pubblico rimasto ammaliato dal suo pannello espositivo.
Nelle sue grandi tele si assapora il salmastro del mare, si avverte l’impeto delle onde, si viene avvolti dai verdi, dai celesti, dai blu. Trasparenze, contrasti, in un susseguirsi di tonalità che trasmettono nel fruitore un senso di delicata e poetica serenità.
La costa livornese con le sue scogliere, i suoi fondali, i suoi colori, sono immortalati in suggestive immagini attraverso una tavolozza calda, sicura, decisa, viva, talmente reale da risultare fotografica. Le “sue” marine sono raffinate e realizzate con personalità. Un tema, quello del mare, radicato nel suo DNA, ma misteriosamente rimasto in letargo nei primi anni di attività artistica.
Da alcuni anni Stefano ha sentito però il bisogno di staccare quel cordone ombelicale, che lo ha visto protagonista attraverso il suo mare. Pittore sensibile e attento ai gusti e alle mode, è ritornato ad affrontare en plein air le campagne toscane, immortalando con stesure cromatiche impetuose i rossi papaveri, i gialli girasoli e le stupende distese di lavanda. Utilizzando informali macchie di colore, dove materia, luci e cromatismi sono predominanti, riesce ad immortalare le campagne toscane, con una tavolozza unica. Alterna così, tra il suo studio e le uscite dal vero, le marine alle campagne con alcune esternazioni “informali”. Sono momenti di libertà, attimi, che solo un artista può comprendere.
Chi scrive, conoscendolo, non può che sottolineare ancora una volta la sua semplicità nel creare, la sua padronanza nei colori, ma soprattutto la sua innata predisposizione a cambiare rotta con disinvoltura , lasciando il fruitore nell’amletico dubbio di trovarsi di fronte ad un’artista a 360°.
Sono certo che Stefano non ci ha ancora reso partecipi totalmente della sua fantasiosa creatività, ed in futuro avremo ancora modo di parlare delle sue opere, frutto di un potenziale che ha pochi eguali nel panorama pittorico toscano”.
Mauro Barbieri