Ho fatto un ‘AFFARE’
pubblicato domenica 5 gennaio 2025
Oggi voglio parlare della famosa frase ….’Ho fatto un affare’ ! A cosa. Mi riferisco ? Al mondo dell’arte, ai dipinti in particolare. Ovviamente, gravitando nel mondo della pittura livornese, o Labronica, come definita da molti, da oltre 35 anni, ho avuto la possibilità di osservare, apprezzare, oppure, NON apprezzare, centinaia e centinaia di opere. Ho frequentato un numero indefinito di studi di pittori. Ho potuto valutare la bontà di alcuni dipinti, eseguiti in un momento TOP del suo autore. Altresì, ho toccato con mano, i periodi non brillanti degli stessi. Ogni dipinto che usciva, entrava nel circuito dei commercianti, i quali li proponevano a potenziali clienti. Negli anni, le case dei collezionisti, si sono riempite di queste opere. Hanno accompagnato le giornate di chi le aveva acquistate. Sono diventate il vanto, l’orgoglio, e la soddisfazione di chi le ammirava. Il mercato era fiorente. Gli scambi, e gli acquisti, erano all’ordine del giorno. C’è chi si innamorava di un autore in particolare, e cercava ogni soggetto, ogni periodo storico dello stesso, pur di accrescere il suo ‘patrimonio ‘artistico. Altri, dopo avere preso una strada, cambiavano la stessa, puntando i riflettori su altri pittori . La Pittura Livornese, era talmente fiorente, che usciva dai confini labronici, raggiungendo sia il nord Italia, che il sud, superando molte volte, i confini nazionali. Le mostre organizzate dagli addetti ai lavori, si susseguivano ad un ritmo incessante . Le pubblicazioni ( Cataloghi, monografie, riviste di settore), uscivano dalle tipografie mensilmente, accompagnando gli artisti, e gli eventi a loro dedicati . Per decenni, Livorno, era diventata un punto di riferimento, per il movimento culturale italiano. Macchiaioli, post macchiaioli, scuola Labronica , generazioni successive, avevano scolpito in maniera indelebile, il nome di Livorno, nel panorama dell’arte. Nell’ultimo decennio, il vento e’ cambiato. Non per mancanza di materia prima ( artisti), ma per cambio ‘generazionale’. I vecchi collezionisti nel tempo sono scomparsi. I figli, non tutti fortunatamente, hanno proseguito la ricerca e l’acquisto di opere. I nipoti, tranne poche eccezioni, hanno smesso di percorrere la strada dei nonni e dei genitori, puntando l’interesse alla modernità ( auto , moto, viaggi, tecnologia etc.) . Il QUADRO, ha perso la sua attenzione principale. In questo contesto, è cambiato radicalmente il mercato, e con esso i prezzi. Quello che un tempo, aveva un valore ‘X’, oggi ha un valore ‘Y’. Domanda e offerta, che vige da sempre in ogni mercato di riferimento ( Oro, gioielli, titoli azionari, opere d’arte etc.), ha mutato, come detto in precedenza, i prezzi dei dipinti. Ecco quindi nascere, come voglio sottolineare, in questo mio scritto, il famoso ‘AFFARE’! Troppo spesso, confrontandomi con tanti collezionisti, mi sono sentito dire : ho acquistato quel dipinto ad un prezzo basso…ho fatto un affare ! In tanti casi, osservando l’opera acquistata, senza ovviamente intaccare la sensibilità del compratore, ho risposto : se ti piaceva, hai fatto bene a prenderla . Voglio però, ripetere una frase, che mi sono portato dietro nei decenni, e che ho trasmesso a tanti neo collezionisti. UN’OPERA BELLA, rimarrà bella per sempre. UN’OPERA BRUTTA, non diventerà mai bella. Quindi il famoso ‘Affare’, dipinto pagato poco, può nascondere questa insidia. In futuro, rivenderlo, diventerà molto difficile. Meglio ‘pagare’ il giusto, anche se di più, ma avere in mano un’opera di qualità, gestibile più avanti, con meno difficoltà. Ci sarà un futuro per l’arte ? Io credo, che i cicli si ripetono nel tempo. Sicuramente, servirà educare, nella fase scolastica, le generazioni future, ad amare l’arte. Portare le scuole nei Musei, e alle mostre d’arte, non può che fare bene. Incuriosire i bambini, facendogli conoscere gli studi dei pittori. Creare aule didattiche rivolte alla realizzazione di tutto ciò che li può avvicinare a questo mondo, aiuterà in futuro, ad apprezzare l’arte. Ricordiamoci che l’Italia, e’ la patria della cultura mondiale. ( Mauro Barbieri - Dir.Editoriale Arte a Livorno e oltre confine ‘
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