Marc Sardelli, un artista senza età
pubblicato mercoledì 4 dicembre 2024
Marc Sardelli in mostra alla Galleria Amato. Alle soglie delle 95 primavere, dal 6 al 20 dicembre 2024 Marc Sardelli espone le sue opere nei locali del Circolo Culturale d’Arte del gallerista Antonio Amato. Un appassionato dell’arte pittorica che da decine di anni ospita, nella sua galleria di via Michòn a Livorno, con fare amabile e con molta complicità artisti di ogni spessore. In questa ennesima personale, il Maestro espone una quarantina di opere, una decina delle quali di recente fattura sono dedicate a particolari storici significativi della Livorno Medicea e dei suoi mestieri, mentre nelle restanti ritroviamo le sue tematiche classiche, in particolare, quelle che riguardano la Marina militare, l’epopea napoleonica, la produzione realizzata durante il periodo in cui ha soggiornato per vari stagioni in Germania, segnatamente a Norimberga. In questa mostra, per la prima volta vengono presentati alcuni disegni che il Sardelli realizzò molto tempo fa, in onore del gruppo di giovani studenti universitari denominato “La Rosa Bianca”, Un movimento di resistenza clandestino che, con metodi non violenti si oppose alla dittatura Nazista in Germania. Si tratta di disegni a matita nei quali sono ritratti Sophie e Hans Scholl che insieme a Christoph Probst furono i fondatori del gruppo e alcune rappresentazioni del processo intentato contro di loro. Persone che vennero fatte arrestare durante una azione di volantinaggio all’università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera e che, pochi giorni dopo furono uccisi dopo esser stati torturati e giudicati con un processo sommario nel febbraio del 1943. Per l’occasione il figlio Federico Maria, Direttore d’orchestra e molto altro, ha scritto una breve e condivisibile recensione visibile all’interno della brochure che sarà distribuita ai visitatori della mostra, nella quale, nel dichiararsi orgoglioso discepolo del padre, stigmatizza e/o disapprova la credenza per la quale, in un mondo in cui l’arte viene spacciata come tale solo attraverso la provocazione e che, venga oltremodo affermato che non serva esser padroni delle tecniche pittoriche, esalta a gesto rivoluzionario e innovativo il lavoro del padre in quanto, con coraggio, coerenza e maestria, continua con rigore, a navigare nel solco della linea della tradizione. Una mostra ricca di immagini emozionanti che merita di essere vista (Salvatore Loiacono)
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